Confiscati Bene 2.0 è il nuovo progetto nazionale per la trasparenza e la promozione del riutilizzo dei beni confiscati.
È stato realizzato da Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e associazione onData con il sostegno di Fondazione TIM.
Ha una lunga storia.
8-9 Marzo 2014 Un gruppo di civic hacker di diversa esperienza e provenienza viene chiamato per monitorare l'assegnazione dei Beni confiscati alle mafie dell'area metropolitana di Napoli. L'iniziativa è di Monithon in un meeting che vede convergere anche Open Pompei e Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.
Si svolgono così due giorni intensi durante i quali persone sconosciute si riuniscono nel monitoraggio di due beni (il Castello di Cutolo a Ottaviano e Radio Siani ad Ercolano) e, a partire da questa esperienza, si riconoscono nei processi di apertura dei dati.
I partecipanti tornano a casa con una semplice domanda: "perché non si riescono ad avere i dati pubblici sui beni confiscati, mapparli e renderli disponibili sia al fine di favorire il riutilizzo di questi beni che il monitoraggio civico?"
29 Marzo 2014 Mobilitati da questa domanda, parte del gruppo di civic hacker si ritrova a Bologna in occasione di Spaghetti Open Data 2014 dove organizza l'hackathon con “Gli OpenData per liberare l'Energia Potenziale dei beni confiscati alle mafie”. Perché,come si legge , "la disponibilità di informazioni semplici, dirette e ricche sui beni confiscati alle mafie permette alle imprese sane e alla società civile di costruire su di essi progetti di impresa sostenibile e di creazione di valore sociale".
Ciascun bene confiscato imprigiona in sé un'energia potenziale (nel 2014 provammo a farne una stima numerica). Essa viene sprigionata solo quando quel bene viene restituito pienamente al territorio e alla collettività, e genera attorno a sè partecipazione, impegno civico e condivisione.
Così si lavora sullo scraping del sito dell'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), su una pagina di SOD vengono resi disponibili e riutilizzabili i primi dati nazionali sui beni confiscati e nasce l'idea di ConfiscatiBene.
6 Luglio 2014 ConfiscatiBene - un progetto partecipativo per favorire la trasparenza, il riuso e la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, attraverso la raccolta, l'analisi dei dati e il monitoraggio dei beni stessi - è online.
Autunno del 2014 ConfiscatiBene è diventato un'inchiesta di data journalism realizzata da Dataninja e pubblicata sull'Espresso e sui 18 quotidiani locali del gruppo. È stata realizzata una mappatura dei beni confiscati nelle varie regioni e province italiane, analizzando quanto è stata efficace la lotta dello Stato ai patrimoni illeciti della criminalità.
L'attenzione, poi, si è spostata in Europa. Il progetto "Confiscated Goods", prima mappatura europea dei beni confiscati, ha ottenuto un grant dalla fondazione JournalismFund. Lo scopo era ricostruire quanti e dove fossero i beni sottratti alla criminalità nel continente e se gli Stati se ne fossero riappropriati, come ha fatto l'Italia. Il 16 dicembre 2015 è andata online contemporaneamente in Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito l'inchiesta “Confiscated goods: the dark billions”, che ha indagato su immobili e aziende per un valore di quattro miliardi di euro. Il team ha realizzato un approfondimento sul riciclaggio di boss italiani nella penisola iberica e in Costa Azzurra e sullo scandalo della villa confiscata in Francia a un usuraio calabrese colluso con la 'ndrangheta ma per anni rimasta nella sua disponibilità, tanto da affittarla online su Airbnb. Anche questa volta il media outlet italiano è stato il gruppo L'Espresso.
Nel 2015 nasce onData, l'associazione di promozione sociale a cui partecipano molti di coloro che hanno collaborato al progetto dalle sue prime fasi. L'associazione agisce nella consapevolezza che ConfiscatiBene è sempre il risultato della sinergia di tantissime persone, che insieme hanno costruito un muro a secco, portando chi pietre, chi la ghiaia, chi sabbia e chi polvere, e che continuerà a svolgere la sua funzione solo se sarà curato con la stessa saggezza con cui è stato costruito.
Successivamente Libera e onData, propongono a Fondazione TIM il progetto Confiscati Bene 2.0 nell'edizione 2015 di Fondazione TIM #ITALIAX10. Fondazione TIM, nell'edizione 2015 di Fondazione #ITALIAX10, ha deciso di sostenere il progetto Confiscati bene 2.0 a forte impatto sociale grazie al richiamo al valore della legalità, puntando alla trasparenza e al monitoraggio civico dei beni confiscati alle mafie.
ConfiscatiBene 2.0 è il portale web nazionale per la trasparenza e la promozione del riutilizzo dei beni confiscati, fondato su due funzioni principali:
- Raccogliere, creare, fornire dati in open data completi, fruibili, aggiornati, tanto sul bene quanto sulla “vita” del bene.
Il progetto viene finanziato con 95.000 euro dalla Fondazione TIM, per 24 mesi a partire dal settembre 2016. Questo è il suo primo risultato.