Un intero pomeriggio a spasso sui beni confiscati della provincia di Benevento. In carovana, attivisti e volontari di Libera, rappresentanti del mondo delle Istituzioni e dell’associazionismo, singoli cittadini. Quattro tappe e tanti chilometri percorsi insieme per dire - parafrasando don Peppe Diana - che “per amore del bene, non taceremo”. Il Festival dell’Impegno Civile ha fatto tappa nel Sannio domenica 14 luglio, su iniziativa del Coordinamento provinciale di Libera a Benevento. Un modo per tenere accesi i riflettori sulla necessità di riportare a riutilizzo sociale i beni già trasferiti ai Comuni e ancora in stato di abbandono. A partire dall’ex cementificio Ciotta di Benevento, per il quale si fatica finanche a convocare un tavolo istituzionale di confronto per stimolare un percorso condiviso di progettazione e immaginare, tutti insieme, una prospettiva di riuso. Da qui la provocazione degli attivisti di Libera che, simbolicamente, hanno piazzato davanti ai cancelli chiusi dell’immobile un tavolo vuoto. Un modo per richiamare l’Ente Locale alla sua responsabilità, nella speranza che al più presto giunga finalmente una convocazione promessa ormai un anno fa e mai arrivata.

Da Benevento, la carovana si è spostata dapprima a Castelvenere e poi a Dugenta. Al patrimonio di questi due Comuni sono stati già da tempo trasferiti due immobili allo stato ancora inutilizzati. Si tratta di un fabbricato circondato da un piccolo terreno agricolo a Castelvenere e di un terreno, anch’esso di non grandi dimensioni, a Dugenta. Ad attendere la carovana, i Sindaci dei due Comuni, che, al termine dell’iniziativa, hanno sottoscritto un “Impegno per il bene”, con il quale simbolicamente hanno ribadito la volontà di superare nel più breve tempo possibile le difficoltà e le lentezze che di fatto stanno impedendo il ritorno alla comunità di questi patrimoni sottratti alla camorra.

Infine, a tarda sera, l’ultima tappa nell’unico bene confiscato già riutilizzato in provincia. Si tratta dell’immobile sito nel Comune di Melizzano, dove qualche anno fa è sorto il Centro RAEE, struttura d’eccellenza nel disassemblaggio e nel riutilizzo dei componenti elettronici in disuso. Un’esperienza avviata grazie ad un finanziamento europeo e al contributo della Fondazione con il Sud ma che ancora attende di compiere il salto di qualità che potrebbe consentire a quel bene confiscato di trasformarsi in un’occasione di lavoro e di sviluppo per la comunità locale. Dal Sindaco Rossano Insogna, l’appello forte affinché le Istituzioni facciano la loro parte. A partire dalla Regione Campania, con la quale è in corso da tempo una interlocuzione per ottenere un provvedimento che affidi il lavoro di smaltimento dei rifiuti elettronici prodotti dagli uffici regionali proprio al centro di Melizzano.

Una giornata importante, dal forte valore simbolico ed educativo, nel nome di don Peppe Diana e nel segno di una cittadinanza monitorante in grado di pungolare le Istituzioni e di richiamare  tutti alla propria responsabilità.