Ti sarà capitato nella vita di aver sentito parlare dei beni confiscati alle mafie. Se sei un attivista di Libera o di Ondata , magari ti sembreranno temi quotidiani. Oppure potrà essere la prima volta che qualcuno, in meno di 200 parole, prova a raccontarti che mondo complesso e variegato ci sia dietro.

Cominciamo da qui: i beni confiscati costituiscono l’enorme patrimonio di ricchezze accumulato dai clan attraverso le loro attività mafiose e che, grazie alla legge 109 del 1996 approvata a seguito di una proposta di iniziativa popolare voluta da Libera e al loro riutilizzo sociale, vengono restituiti a tutti noi.
Tutto chiaro? No, perché non ti abbiamo spiegato che cosa sia il principio di “riutilizzo sociale” sancito nella legge. Vediamola così: i beni sono l’unico strumento di contrasto alle mafie in grado di unire e tenere insieme più dimensioni. Significa che i beni confiscati sono al tempo stesso: un atto di giustizia, perché andiamo a colpire le mafie nel portafoglio; una iniezione di fiducia nelle Istituzioni, perché dimostriamo di essere più forti di loro; uno strumento di economia e di lavoro, perché ri-usiamo quei beni facendoli tornare al bene comune; un’opportunità di riscatto e dignità per i territori nei quali si trovano; luoghi dall’altissimo valore simbolico, in grado di dimostrare che le mafie sono tutt’altro che invincibili. I beni confiscati si dividono poi in tre categorie: beni mobili (auto, moto, denaro ...), beni immobili (appartamenti, ville, terreni, palazzi, box, capannoni ...) e beni aziendali (aziende, quote e partecipazioni societarie ...)(vedi Beni confiscati mobili, immobili, aziendali: non facciamo confusione).

La sfida delle 200 parole non era semplice, e avremo modo di approfondire i temi nel nostro blog. Ora però ti chiediamo di fare la tua parte per difendere questa straordinaria opportunità di welfare e inclusione, di imprenditorialità giovanile, di economia sociale. E puoi farlo proprio attraverso Confiscati bene 2.0 e nel nome della trasparenza. Se vuoi raccogliere questa sfida, entra nella community #monitorabene .
Benvenuto tra i nostri.
Leonardo Ferrante
Riccardo Christian Falcone