Questa esperienza di riutilizzo rimane comunque un esempio virtuoso, che ha creato un precedente a cui ispirarsi nel territorio provinciale per creare nuovi progetti sulla stessa scia (dal momento che esistono ad oggi 55 beni immobili confiscati ancora da affidare solo in provincia di Pisa [dati openRegio]), e, in vista delle elezioni amministrative di giugno 2018, il Presidio Libera di Pisa fa firmare a tutti i candidati a sindaco una Carta di Impegno e Corresponsabilità che proponeva 4 punti di impegno, fra cui il contrasto all’illegalità; l’allora candidato sindaco Conti si era apparentemente mostrato interessato alla questione edicola e ad un suo riutilizzo sociale, avanzando proposte sulle quali intavolare un dialogo.
A fine Maggio 2019, il presidio Libera di Pisa organizza tre settimane dedicate all’edicola e destinate a coinvolgere le scuole, le associazioni territoriali e le autorità e continuare a far vivere questo simbolo così importante. Bambini e ragazzi di molte scuole pisane elaborano per l’occasione disegni, lettere e proposte di riutilizzo e le affiggono sull’edicola, esibendosi poi in un flash mob partecipatissimo. In occasione del conferimento della laurea honoris causa arriva a Pisa lo stesso Don Luigi Ciotti, che si esprime personalmente sulla necessità di impegnarsi per creare un progetto condiviso. Il Sindaco di Pisa Conti si impegna pubblicamente a creare un tavolo per discuterne la destinazione con le associazioni del coordinamento provinciale di Libera. Aderiscono al progetto anche il Magnifico Rettore Paolo Mancarella e la Rettrice della Scuola Normale Superiore Sant’Anna Sabina Nuti. Molte erano state le proposte avanzate, da tutte le parti: il chiosco poteva essere spostato e ricreato secondo l’ordinanza comunale sul decoro urbano nella adiacente piazza Garibaldi, realizzandovi uno spazio condiviso dalle associazioni e dal Comune che potesse essere utilizzato come ufficio del turismo, spazio di riunione, oltre che possibilmente come sede di eventi aperti alla popolazione o bookshop delle Università pisane. Questi erano gli ultimi piani, queste le ultime parole scambiate con l’amministrazione comunale.
Libera non ha mai direttamente gestito l’edicola, ma ha sempre lottato affinché questo bene potesse svolgere a pieno la sua funzione più basilare e naturale: essere un monito che ci potesse ricordare come, anche in Toscana, anche a Pisa, la mafia esiste e lascia dietro di sé tracce, persino che “ostruiscono il passaggio” in pieno centro. La rimozione di questo simbolo, dal significato che credevamo condivisibile e sapevamo apparentemente condiviso da tutti, lascia un grande vuoto, non solo fisico, che ci rammarica e che al tempo stesso ci da’ la forza di pretendere risposte e assunzione di responsabilità da parte di chi ha preso questa decisione silenziosa e dolorosa, nonché, a nostro avviso, sospetta ed inquietante.