Il 23 giugno si è conclusa la seconda edizione del progetto Ondalibera-Campertour, promosso da Libera Toscana. Un viaggio alla scoperta dei beni confiscati in questa regione con un storia importante e con un tessuto associazionistico estremamente vivo, tutti elementi che per molto tempo hanno portato a considerare le mafie un fenomeno lontano e non in grado di attecchire in una simile zona. Purtroppo questa convinzione si è rivelata in gran parte un mito e la presenza sul territorio regionale di oltre 500 beni confiscati alla criminalità organizzata rappresenta un importante monito in questo senso. Proprio per questo abbiamo deciso di promuovere un viaggio alla scoperta di questo fenomeno spesso poco conosciuto, per poter toccare con mano sia quello che ha funzionato nel riutilizzo di questi bene sia ciò che si è dimostrato, per il momento una sconfitta.

Il nostro tour è partito dalla città di Livorno, questa scelta è stata determinata dalla disponibilità del procuratore Squillace Greco di incontrarci e di confrontarsi con noi sul tema della presenza delle mafie in Toscana. Un prezioso di dialogo, mai banale o scontato, con un magistrato che ha combattuto in prima linea i fenomeni mafiosi per anni e che ha una capacità quasi unica di comprenderli anche nelle zone dove di non tradizionale insediamento. Finito questo incontro il nostro viaggio è proseguito verso il Comune di Castagneto Carducci, qui abbiamo festeggiato il quinto anniversario del locale Presidio di Libera con un'iniziativa in occasione dell'assegnazione di un bene confiscato al comune. Si tratta dell'ex Forno Industriale Cecchetti, una struttura di oltre 500 metri quadri, giunto a confisca definitiva dopo un lungo iter che ha avuto avvio da fatti di usura e che ha riguardato circa 30 immobili. Libera, insieme alle istituzioni locali e alle associazioni Anpi, la Sezione Soci Coop, Auser, Caritas, Arci, Acat, Associazione San Bernardo Abate, Avis e Centro di Solidarietà “Monica C.”, ha organizzato un vivace corteo che si è recato davanti a questo bene per chiederne il riutilizzo nell'interesse della comunità.

La seconda giornata del nostro tour ha interessato la provincia di Pistoia. La nostra prima tappa è stato il Comune di Montale, al quale recentemente è stato assegnato un immobile confiscato. In questa sede abbiamo avuto la possibilità di incontrare un rappresentante della giunta per confrontarci su come un piccolo comune può gestire la presenza, spesso ingombrante, sul proprio territorio di un bene confiscato alle mafie. Spesso infatti una simile scoperta rappresenta una notevole problematica per questi enti locali e abbiamo cercato di dare un piccolo contributo suggerendo alcuni piccoli passi che potrebbero dimostrarsi molto utili. Il viaggio è proseguito incontrando il Gruppo Valdinievole che, da anni, riutilizza un bene confiscato al Clan Nuvoletta nel comune di Massa e Cozzile per progetti di recupero dedicati a soggetti dipendenti da sostanze stupefacienti. Un particolare particolamente significativo di questa esperienza di riutilizzo è rappresentato dal fatto che prima della confisca questi immobili erano utilizzati dalle mafie come raffineria per l'eroina. Dopo questo incontro il nostro camper si è diretto a Buggiano dove Selva Cooperativa Sociale ha sviluppato il progetto “Diamoci le ali”, dedicato al co-housing tra giovani all'interno di una villetta confiscata alla Camorra. La nostra giornata nella provincia di Pistoia, dopo aver incontrato queste stupende realtà, è terminata con la visita a quello che invece al momento rappresenta una grave sconfitta per lo stato, nella supenda area di Montecatini Alto si trova un albergo confiscato alla Banda della Magliana. Questo immobile rappresenta un vero e proprio “ecomostro” completamente abbandonato che sovrasta in maniera inquietante lo stupendo borgo.

La conclusione del nostro viaggio si è svolta a Suvignano, il bene confiscato più grande del paese. L'iter che ha portato all'assegnazione, alla Regione Toscana, di questa immensa tenuta è stato lungo e difficile, nel 2013 si è rischiato che venisse messo all'asta ma una massicia mobilitazione della cittadinanza e la fermezza degli enti locali hanno scongiurato questa eventualità si realizzasse. Per festeggiare questo primo traguardo, è stata organizzata l'iniziativa Suvignano Tenuta Aperta, una lunga giornata che ha visto alternarsi momenti ricreativi con la street band “BadaBimBumBand”, con le performance di Straligut Teatro e con i Modena City Ramblers a un dibattito che ha visto coinvolti l'assessore regionale Vittorio Bugli, il presidente della Regione Enrico Rossi, la giornalista Federica Angeli e l'imprenditore Antonino de Masi. Dopo questa prima festa d'apertura il bene ospiterà ben due campi di impegno, organizzati rispettivamente da Libera e da Arci, che nel mese di luglio porteranno alla tenuta ragazzi di tutto il paese.

Questo secondo viaggio si è concluso mostradoci aspetti poco conosciuti, facendoci conoscere successi e fallimenti nel campo del riutilizzo dei beni confiscati alle mafie e, talvolta, imponendoci anche di confrontarci con comportamenti velatamente intimidatori. In autunno da questa esperienza realizzeremo un vero e proprio documentario.