Potrebbe essere ad una svolta il destino del terreno confiscato in località Cioffi ad Eboli, in provincia di Salerno. Dopo due tentativi andati a vuoto, pare che, a seguito della pubblicazione di un terzo bando i cui terimini sono scaduti nei giorni scorsi, finalmente sia giunta negli uffici comunali una proposta di riutilizzo sociale del bene acquisito al patrimonio indisponibile dell'Ente nel novembre del 2016 e per diverso tempo dato in locazione ad un'azienda privata. Da tempo l'Amministrazione comunale stava tentando la strada dell'assegnazione del terreno, attraverso una procedura ad evidenza pubblica, ad un soggetto sociale in grado di garantirne le piena restituzione sociale (ne abbiamo parlato qui). Un percorso che però si era rivelato più arduo del previsto, al punto da determinare per due volte la mancata presentazione di proposte progettuali in risposto all'avviso pubblico. Una circostanza probabilmente legata alla necessità di un investimento iniziale per alcuni interventi utili ad assicurare l'avvio delle attività di riutilizzo. 

Il bene ex Adinolfi, la cui confisca definitiva risale al novembre del 2004, è composto da un terreno agricolo di oltre tre ettari e mezzo, da un capannone, da un fienile e da altri comodi rurali. Obiettivo dell'Amministrazione comunale è quello di dare vita ad una fattoria sociale, attraverso un'esperienza di riutilizzo che tenga insieme il valore di un'efficace azione sociale, di formazione e di crescita culturale a quello del pieno ripristino della legalità, trasformando l'immobile confiscato in un luogo dal forte valore simbolico ma anche in un'occasione di sviluppo e di lavoro per la comunità locale.

Stando alle indicazioni del bando, l'affidamento del bene avverrà a seguito di una procedura che, nella valutazione delle proposte presentate (in questo caso una soltanto), terrà conto anche della struttura organizzativa del soggetto sociale che ha risposto all'avviso, al quale, in caso di assegnazione, sarà fatto obbligo di avviare le attività entro i tre mesi successivi alla data di stipulazione della convenzione.

La valutazione sarà affidata ad un'apposita commissione chiamata a dare un punteggio alla proposta progettuale sulla base, tra l'altro, della sua qualità complessiva e del suo impatto sociale ed economico; della capacità e sostenibilità organizzativa, professionale ed economica del soggetto che si candida alla gestione; dell'esperienza posseduta; dei tempi previsti per la funzionalità a regime della proposta presentata. La concessione avrà una durata di 10 anni. 

Solo pochi giorni fa, ancora ad Eboli, era stato consegnato alla Cooperativa Spes Unica, già assegnataria di altri beni confiscati, un appartamento confiscato in località Corno d'Oro, destinato a diventare una comunità per donne vittime di violenza e per i loro bambini.